Maria Carpaneto
Danzatrice, coreografa, pedagoga, insegna danza contemporanea a Milano. Il concetto PMD "Presenza, Mobilità, Danza" riassume l'espressione della sua ricerca filosofica e creativa.
Introduzione alla PMD
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PRESENZA
Essere presente
— ovvero “stare” — non traduce sistematicamente uno stato di presenza.Voglio "essere" e non solo "stare", la presenza intesa come qualità indispensabile
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MOBILITÀ
Essere disponibile
— ovvero capaci di fare il vuoto in sé per mantenersi aperti, “insapore”, in sintonia con le possibilità che la via offre.” il camminare presuppone che a ogni passo il mondo cambi in qualche suo aspetto e pure che qualcosa cambi in noi
— Italo Calvino.”
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DANZA
Agire senza agire
— ovvero scoprire il proprio limite come unicità e potenza, non come difetto.Lasciare vivere un’entità danzante...
Boschi, paesaggio, sentieri, oltre all'acqua, i miei elementi cardinali — Gorro, Il filo di paglia.
Acqua — nuotare danzando, danzare nuotando... Un corpo immerso in acqua percepisce in modo concreto il movimento. Il volume dell’acqua, tridimensionale, ci avvolge completamente. La libertà del movimento nell’acqua si coglie come se fosse una condizione di volo.
Formazione
Dopo studi di violoncello e pianoforte al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, mi laureo in Lettere specializzandomi in Filologia della musica con una tesi sul “Lamento di Arianna” di Giulio Cesare Antonelli un contemporaneo di Claudio Monteverdi, tesi che diventerà la mia prima coreografia coprodotta dalla scuola Paolo Grassi intorno al mito di Arianna e Teseo riscrivendo in notazione polifonica importanti madrigali in stile monteverdiano. Spettacolo interamente ripreso e mandato in onda su Rai 3.
20 anni
Siamo alla fine degli anni ottanta e studio danza negli Stati Uniti, dove incontro Bebe Miller, coreografa che seguirò con la sua compagnia per altri anni oltreoceano e che mi stimola nel trovare una mia linea compositiva . All’età di vent’anni incontro Hervè Diasnas che scelgo come maestro. Con lui danzo in compagnia e tutt’ora continuo una ricerca nell’ambito pedagogico della disciplina Presenza Mobilità Danza. Presenza come stato costante, mobilità per essere nella disponibilità fisica maggiore che consente di danzare.
Danzatrice interprete
Dalla fine degli anni 90 al 2009 Ho danzato per Ellen Stuart, Adriana Borriello, Paco Decina, Cecilia Gallizia, alla fine degli anni 90 passo tre anni in Francia danzando per la compagnia di Hervé Diasnas, Denise Lampard, Laurent Douzou e Christine Monnet. Dopo quest’esperienza scelgo di tornare in Italia pur continuando a danzare per queste compagnie straniere. Collaboro tra gli altri in una creazione collettiva con Sylvie Courvoisier, Mark Feldmann, Walter Quintus nell'ambito del Roller Contest Internazionale di Losanna.
Comincio a collaborare assiduamente con il regista Francesco Micheli per numerose produzioni come interprete/danzatrice : per lo spettacolo Vivaldi Pasolini prodotto dal Teatro Sociale di Como, con l’orchestra dei Pomeriggi Musicali, per “Didone e Penelope” prodotto dal Teatro La cavallerizza di Reggio Emilia.
Coreografa dal 1997
Nel 1997 partecipo a un’importante vetrina di giovani autori Tanz in Stucken a Zurigo con Marion mio primo assolo che mi da la possibilità di presentarlo in diverse capitali europee : Zurigo, Losanna, Berna, Ginevra e in importanti rassegne italiane Bologna, Teatro delle Moline, Teatro di Leo, Parco del Baccarano, Milano Da vicino nessuno è normale P.Pini, Teatro Comuna Baires, Teatro delle Maddalene di Padova, Torino Biennale giovani, Urniano (Bg), Adda Danza, Monluè, Castelvetro, Danae Festival, rassegna Teatri '90.
Questo riconoscimento mi porta a decidere di continuare e tentare la strada delle mie proprie coreografie e quindi negli anni dal 1999 al 2001 fondo una compagnia e presento in numerosi festival e rassegne Isolde tra cui Teatri 90, Comuna Baires, Danae Festival, Teatro Le Moline di Bologna lavoro liberamente ispirato al romanzo di "Tristano e Isotta".
Inizio una collaborazione con ASLICO fino al 2004 che mi porta a firmare numerose coreografie per opere liriche sempre con la regia di Francesco Micheli l'"Isola di Merlino", "Il piccolo flauto magico", "Il flauto magico", "Don Chisciotte", "La Bohéme" per la regia di Francesco Micheli e Guglielmo Tell. In seguito continuo la mia ricerca coreografica producendo nel 2006 “Se io fossi leggera” su testi di A. Merini e M. Svetajeva prodotto dal Comune di Melzo. “Ballando di Nascosto” in prima Nazionale coprodotto dal Teatro Sociale di Como, tratto dal Best Seller “Ballando coi lupi”. 2010 Selezionata per “Solo in azione” vetrina dei coreografi Lombardi con “Aerial”
2007 / 2009
faccio parte della Compagnia In-stabile Teatrodentro e cooperativa ESTIA come formatrice ed interprete all’interno della II Casa di Reclusione Milano-Bollate e di Opera, con cui creo nel 2008 “Psicopathia Sinpatica”, spettacolo che ancora replica all’interno della Casa di reclusione di Bollate.
Coreografa per programmi tv/video/cinema
Mi ha sempre affascinato il mondo del cinema e della tv e la modalità di lavoro così diversa dall’ambito del teatro . Ho avuto la possibilità di creare le coreografie per la sigla della sit-com "Don Luca" per Endemol Italia, per un Video-clip del cantante iracheno Kazem El Sahiir, e per il film "Venti" di Marco Pozzi. Mi sono divertita moltissimo ad essere una coreografa del talent show “Singing Office” prodotta da Polivideo per Skyvivo. A Torino nell’ambito di Torino Olimpiadi sono stata coreografa dell’evento d’inaugurazione di Piazza Solferino .
Oltre la danza
Il Filo di Paglia si vede partner di progetti come il Festival Più Che Danza, collabora con Granara Festival e partecipa alla realizzazione del lungometraggio “D.A.D” per la regia di Marco Maccaferri, dichiarato opera di interesse culturale e di ricerca sperimentale dal MiBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali della Repubblica italiana), e il supporto della Film Commission Lombardia, uscito nelle sale nel 2016, in uscita con DVD e contenuti speciali per la Feltrinelli prevista entro il 2017.
Coreografa oggi
Nel 2011 decido di fondare una mia associazione, con sede operativa a Milano e in provincia di Parma, scegliendo come nome Il Filo di Paglia dalla “rivoluzione del filo di paglia” di Masanobu Fukuoka da cui questo slogan in cui riconosco profondamente l’etica artistica: “Gli esseri umani lavorano al meglio quando lo fanno per il bene della gente piuttosto che per una "maggiore produzione". Un'agricoltura completa nutre l'intera persona, corpo e anima. Non si vive di solo pane. Masanobu Fukuoka.
E’ una svolta importante in cui decido di produrre anche autonomamente un nuovo assolo “Dunque io son” e “Variazioni Goldberg”, progetto commissionato dal Festival Como città della musica, un vero nuovo inizio, che vede nuove collaborazioni e spinte.
Le ultime produzioni hanno avuto importanti riconoscimenti come Arie di Carta, creato nel 2015 vincitore di un Premio di produzione al Fringe di Napoli e numerose repliche e Istantanea on Bowe che nel 2017 vince il bando Expolis al Teatro della Contraddizione.
Il primo studio di “bucolive” un progetto di ricerca coprodotto da Il filo di Paglia, Swiss E-motion e l’Isola, presentato a Locarno nel 2014 e come prima al teatro Atir Ringhiera in stagione, una struttura narrativa sia cinematografica che teatrale. Attori e danzatori trovano un linguaggio e modalità espressive comuni per integrare due realtà artistiche affini, ovvero far scivolare le fisicità più realistiche e concrete degli attori con quelle più astratte e ricercate dei danzatori.
Pedagogia
La mia ricerca pedagogica si è molto evoluta da quando ho scelto di “stare”, di scegliere una sede che si trova sia a Milano in Via Fontana 15 che a Gorro in provincia di Parma, dove svolgo principalmente attività di stage in residenza conciliando una pratica danzata in sala che all’esterno in sentieri, boschi, ruscelli, cammini soprattutto dopo essere diventata Guida Ambientale. La disciplina che insegno Presenza, Mobilità, Danza.
Il corpo è chiamato a rispondere in modo differente secondo l’utilizzo che ognuno ne fa. Il corpo è veicolo principe della danza, ma anche di tutte le discipline artistiche contemporanee. Per questo motivo ogni anno collaboro con artisti di diversa provenienza con il tema del corpo affrontato nelle più diverse sfaccettature.
Pedagoga — Cerco di portare l’allievo a una danza autonoma senza uno “stile “ e una “forma” preordinata, a una pratica di movimento danzato libera da qualsiasi costrizione stilistica e più aperta nella sua relazione al corpo. Obiettivo primordiale della PMD è quello di rispondere agli imperativi tecnici dei danzatori professionali o in divenire, così come per gli artisti che vedono il corpo come strumento principale della propria espressione: attori, cantanti performers, artisti di circo, acrobati, giocolieri, funamboli, clowns, mimi — e anche gli sportivi per una preparazione fisica e recupero dopo lo sforzo.
Programma della Formazione