Produzione — Una canzone infinita


Da un’idea di Maria Carpaneto, con Maria Carpaneto e Davide Gorla

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Una canzone infinita

Ispirato al romanzo: Victor Jara, un canto inconcluso di Joan. — Questo progetto si sviluppa metaforicamente e concretamente su diversi piani di incontro: è l'incontro tra due protagonisti della storia cilena degli anni '60 e '70, Joan Turner, una danzatrice coreografa di origine inglese e Il cantautore Victor Jara, suo compagno di vita; è la relazione tra “Il Tavolo verde” di Kurt Jooss, coreografia che narra gli orrori della guerra e il golpe di Pinochet; è l'incontro tra un attore e una danzatrice; è l'urgenza di voler di far conoscere questo momento storico fondamentale non solo per il Cile ma per la coscienza di tutti, attraverso la memoria di Joan. Una scommessa di scambio di ruoli che dà vita ad un linguaggio sperimentale in cui danza e teatro dialogano nell'intento di creare ponti tra la storia e il presente, attraverso la creazione di un clima di tensione tragicomica che contraddistingue anche l'epoca in cui viviamo —.
Lo spettacolo è una nuova produzione della compagnia Odemà e dell'Associazione Mowlab/Il Filo di Paglia, prodotta con il contributo del Teatro della Contraddizione.

—    Maria Carpaneto con la Compagnia Odemà

 

 

Maria Carpaneto è laureata in Lettere specializzata in Filologia della musica. Ha studiato danza negli Stati Uniti, in Francia ed a Milano, dove si è diplomata alla Scuola d'Arte Drammatica Paolo Grassi. Ha danzato per Ellen Stuart, Adriana Borriello, Paco Decina, Cecilia Gallizia, Hervé Diasnas, Denise Lampard.

Conoscere Maria Carpaneto

 

Davide Gorla, attore, autore e regista in diverse compagnie teatrali italiane. Si è formato tra gli altri con: Claudio Orlandini, Dominique De Fazio, Mamadou Dioume, Danio Manfredini, Lorenzo Loris, Serena Senigallia. Nel 2006 esordisce come regista. Nel 2009 fonda la compagnia teatrale Odemà con la quale riceve la segnalazione Premio Scenario con lo spettacolo “A tua immagine”. Partecipa a festival teatrali internazionali. Dal 2006, collabora con la Fondazione Eni Enrico Mattei realizzando spettacoli teatrali di divulgazione scientifica. Ha dato la voce ad alcuni documentari per Eni e Hobby and Work Italia. Da più di dieci anni tiene workshop e laboratori di formazione aziendale e per attori professionisti. I suoi spettacoli sono andati in scena nei più importanti teatri italiani e hanno vinto alcuni tra i premi più importanti in Italia: (Premio Scenario 2009, premio dello spettatore Bologna 2010 – Argot off Roma 2010 – Playfestival Milano 2014).

Progetto

Drammaturgia: Davide Gorla – coreografie e movimenti di scena: Maria Carpaneto

— Ispirato al romanzo: Victor Jara, un canto inconcluso di Joan Jara

Spettacolo adatto a tutti
Durata: 50 minuti circa – atto unico

Photo testata: courtesy Blanca Heroven

Costumi

Lucia Lapolla

Produzione

MOWlab / Il Filo di Paglia – Compagnia Odemà - Teatro della Contraddizione

Video

Marco Maccaferri

Luci

Fabio Brusadin

Booking

mariacarpaneto@gmail.com
Cell.+39 347 93 551 59

Note di regia

Un percorso artistico che si sviluppa veramente in forma ibrida, un incontro tra una danzatrice e coreografa ed un regista e attore che si prendono un tempo lungo per far incontrare e dialogare le loro discipline, fondendole in un linguaggio essenziale. “Perché io sono danzatrice e coreografa e Davide un attore, regista, drammaturgo; perché Joan è una danzatrice, coreografa e Victor un attore, cantante, regista e drammaturgo. Una affinità di intenzione che esula da un linguaggio riconosciuto e convenzionale, una vera e propria ricerca”. Una scommessa di chi fa cosa tra danza e teatro d’attore, cercando di unirsi nell’intento non solo di narrare ma di vivere e far vivere soprattutto momenti profondi, drammatici e leggeri allo stesso tempo. Come dice Victor in una delle sue canzoni: la vita è eterna in 5 minuti. Questo percorso di ricerca riduce l'uso della parola all'essenziale e lascia che sia il gesto a raccontare e sviluppare la trama di una storia coinvolgente, ed è proprio qui che danza e recitazione trovano il loro punto di incontro. Abbiamo scelto di lavorare con le maschere, per ricreare l'originalità de Il Tavolo Verde di Jooss, pioniere della danza essenziale e restituire, grottesca e terrificante, la disumanizzazione di chi gestisce il potere. La nostra ricerca si propone di legare insieme in uno stesso contesto e contenuto l'azione teatrale e la danza. La nuova danza, nata ormai da oltre un secolo, rimane per molti versi ancora sconosciuta, ma una cosa è oramai ad essa riconosciuta: ha la capacità di fare vedere l’Invisibile, un’esperienza reale che si offre attraverso un’esperienza immaginaria. “La danza dev'essere innanzitutto teatro, rappresentazione delle verità più profonde di un'epoca; e a questo scopo qualsiasi movimento, qualsiasi sequenza di danza non può nascere se non con un senso teatrale preciso e profondamente significante, escludendo a priori ogni stratagemma calligrafico o formalistico.” Kurt Jooss